Arrivarono imbarazzati e confusi in un sobborgo della cittadina di Betlemme. Loro, i grandi saggi, avevano cercato invano nei palazzi di potere… Ma la loro stella indicava quella periferia del mondo, e là nessun segno prodigioso, nessun miracolo, nessuna voce dal cielo. Ma semplicemente, nell’estrema povertà del luogo, videro una donna con il suo bambino. E si prostrarono per adorarli.
Il Vangelo dell’Epifania nella sua semplicità da fiaba, mi lascia ogni volta senza parole, per le suggestioni tenere e forti che dona. Qui in Costa d’Avorio la festa dell’Epifania cade sempre la prima domenica dell’anno non seguendo la tradizionale data del 6 gennaio. E in questa domenica da anni si ritrovano centinaia di bambini alla parrocchia per celebrare la festa dell’Infanzia missionaria.
In questa occasione la Messa si riempie dei colori dei cinque continenti ed i bambini con danze, para-liturgie, preghiere e gesti animano una messa veramente colorata. A seguire esibizioni e giochi riempiono una giornata divertente e polverosa! Infatti mentre folle di bambini danzano, giocano e svolgono le loro attività, nuvole di polvere si alzano nel cortile della parrocchia ormai riarso per la siccità che dura da diverse settimane. Come se non bastasse questo è il periodo dell’harmattan, il vento del deserto che porta con sé un clima particolarmente secco e caldo di giorno, e fresco la notte, tanto che il termometro scende incredibilmente sotto i venti gradi. Insieme a questa escursione termica che porta gli ivoriani a proteggersi con improbabili giubbini, l’harmattan porta con sé una buona quantità di sabbia del deserto che penetra in ogni dove e riempie ogni luogo!
Ma il Vangelo dell’Epifania mi riporta però indietro di qualche giorno ad una nuova attività che abbiamo intrapreso con i volontari Chiara e Walter andando a trovare bambini e giovani disabili della città. La prima visita che facciamo è alla piccola Divine, scortati da Etienne, giovane volontario Caritas, ci inoltriamo nel quartiere di Lobikro per la strada asfaltata, fino al grande palazzo di Ali Ouattara, impresario dell’allevamento dei polli, uno degli uomini più ricchi della città. Ma non è il suo palazzo che ci interessa, come nel Vangelo dell’Epifania il mistero non si scopre nei grandi palazzi dei potenti, ma arriviamo ad una piccola casetta che sorge nel bassofondo adiacente. La casa non è nemmeno finita, ma è fatta di mattoni in cemento non ancora intonacati con pericolose bacchette di ferro abbandonate che affiorano dalla costruzione. Un corridoio d’ingresso introduce ai vari appartamenti, che intuiamo essere monolocali piccoli ed oscuri, tra la porta e il corridoio si trova una piccola terrazza dove veniamo accolti.
La povertà del luogo è disarmante, una piccola bimba ci guarda con occhi vispi ed incantati. Lei è Divine, nata con grandi difficoltà motorie, ma grazie alle cure del centro di fisioterapia ora riesce a camminare autonomamente. Divine ha 5 anni, ma ancora non parla, tuttavia capisce e si fa capire. Coglie che siamo venuti per lei e si lascia coccolare conquistando subito i nostri cuori. La mamma è quella che noi chiameremmo una ragazza: giovane e bellissima donna mi spiega che è stata abbandonata dal marito perché si è rifiutata di accompagnare sua figlia, ovvero di ucciderla lasciandola morire. Ora vive lontano dalla sua famiglia che non ha intenzione di aiutarla, in questa squallida periferia della città, sostenendosi con piccoli commerci per avere il necessario per lei e Divine.
E forse anche noi, come i Magi, in imbarazzo di fronte a questa dignitosa povertà ci troviamo confusi e frastornati. E forse anche noi, come i Magi, vediamo semplicemente una mamma ed un bambino, ma capiamo che in questa icona familiare si cela qualcosa di misterioso, qualcosa di veramente divino, e forse, come i magi, vorremmo portare i nostri doni, il nostro conforto il nostro riconoscimento. Ma, come i magi, scopriamo che il dono più grande è davanti a noi: il mistero di una vita che ti sorride piccola ed indifesa, nonostante tutto.
La piccola DIvine con Chiara Divine e la mamma Suzanne Pastasciutta per tutti e 600 i bambini I colori dei 5 continenti riempiono la Chiesa Festa dell’Epifania