“Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla Vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore.”
È questa la prima frase del documento “Gaudium et spes”, l’ultima costituzione promulgata dal Concilio Vaticano II. Una frase di una bellezza conturbante perché, come dice il titolo di questo proemio, indica l’”intima unione della Chiesa con l’intera famiglia umana”: ogni storia, ogni vita, ogni momento di gioia e ogni dramma umano deve essere custodito dai discepoli di Cristo. Tutto ciò che è genuinamente umano ha un’eco divina. Questo è l’insegnamento di Gesù, capace di accogliere ogni gemito umano, sia esso di gioia o di disperazione, e di trasformarlo in preghiera, invocazione, condivisione e speranza. A volte, seppure goffamente, anche i discepoli di Cristo hanno saputo condividere la vita dell’uomo e hanno saputo essere prossimi ai poveri ed ai sofferenti, facendo uscire storie e testimonianze che davvero avevano il sapore del Vangelo.
In questi anni ho provato a raccontare alcune storie dal mio punto di vista: arrivato in una terra straniera e così diversa dalla mia terra natale, restavo continuamente stupito, a volte travolto, dalle novità che costantemente la vita mi metteva di fronte, nella sua bellezza e nella sua crudezza. In questi mesi ho cominciato a pensare che certe storie sarebbero risultate ancora più efficaci se fossero state raccontate direttamente dagli uomini e dalle donne che incontravo. Sono storie che spesso si caricano di tinte tragiche e tristi, ma credo e spero che non mancheranno anche messaggi di gioia e di speranza. In ogni caso sono certo che saranno storie che misteriosamente, saranno cariche di Vangelo, quel Vangelo che non può semplicemente essere ridotto ad un libro scritto duemila anni fa in ricordo delle azioni di un uomo straordinariamente buono, ma che è Parola che riesce a farsi carne anche oggi nelle semplici testimonianze degli ultimi della terra.
ho letto la storia di don Luca su FC. Mi ha incuriosito il sito, le storie individuali, semplici vere, essenziali….un abbraccio Giusy
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Grazie Giusy, mi fa piacere che questo blog possa aiutare anche chi non conosco personalmente e creare un ponte tra la mia Costa d’Avorio e la mia Italia… un caro abbraccio a te…
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