Io non volevo accompagnare Jean Baptiste, fin da quando ero piccola sapevo che i bambini che erano stati accompagnati dalle feticiste erano stati maltrattati e non volevo che mio figlio facesse quella fine. Eppure tutti venivano continuamente a darmi consigli: “accompagna tuo figlio, se no rovinerà la tua vita” qualcuno addirittura sosteneva che mi avrebbe ucciso, ma io non trovavo il coraggio per farlo. Allora ho incontrato suor Glwadis, mi hanno indicato il centro di fisioterapia e sono partita per incontrarla e quando le ho detto che tutti mi dicevano di accompagnare Jean Baptiste, lei è stata la prima che mi ha detto di non farlo. “Chissà che un giorno non possa camminare e se non sarà così sarà la volontà di Dio”. Suor Glwadis ci ha aiutato tantissimo, perché ci parlava sempre, mi diceva di non abbandonare Jean Baptiste e di amarlo come amavo gli altri figli. Credo che se non l’avessi incontrata in quel momento Jean non sarebbe più in vita. Ero davvero stanca, tutti i miei parenti insistevano per ucciderlo e pure i vicini e tutto il quartiere, quando uscivo tutti mi guardavano, mi insultavano, mi prendevano in giro fino a dire che mio figlio in realtà era un serpente. E’ stata dura, ma con l’aiuto di Dio e della suor Glwadis ora va meglio. Non è facile avere un figlio come Jean Baptiste, perché in casa non hai più tempo per te, non puoi più uscire, non puoi mai distrarti o divertirti, non riesci neppure a lavorare e diventa difficile avere il necessario per dargli da mangiare. Certo da quando voi missionari venite a trovarmi le cose sono cambiate anche nel cortile e nel quartiere, hanno visto quello che fate per noi, hanno visto che prendiamo in braccio Jean Baptiste e che non ci fa del male e ciò ha dato molto coraggio a tutti per darmi un aiuto. Prima non potevo mai lasciarlo solo, oggi posso andare a fare dei piccoli mestieri e qualcuno si prende cura di lui. Certo quando hai un bambino come Jean non puoi più concederti niente, invecchi tutto di un colpo, è difficile abbigliarsi e pettinarsi bene come facevo qualche anno fa, ma sono contenta di averlo tenuto e finché Dio mi dona la vita e la forza mi occuperò di lui.
Il nostro primo indelebile incontro con Jean Baptiste e mamma Teya nel loro cortile famiglire Walter con le mamme Teya e Suzanne e la piccola Divine Teya con Jean Baptiste sul dorso mentre ci aiuta a pulire la missione Leggendo… La mamma con il suo splendido figlio Jean Baptiste a 4 mesi prima della crisi che lo ha reso disabile